
Questo è probabilmente il luogo più “secret” del Veneto. Talmente segreto che non esiste insegna, non si trova in nessuna guida, non c’è campo…e non osserva orari di apertura fissi se non quelli che decide di settimana in settimana la cuoca titolare. Eppure si dice sia il locale preferito dei più grandi imprenditori del Veneto e che le “scorte”, intese come guardie del corpo, qui siano di casa. Quale è allora il suo segreto? Semplicemente, una cucina “casalinga” la fine del mondo e un’atmosfera rimasta magicamente ferma a 160 anni fa quando il locale fu fondato da Filippetto, appunto, di cui conserva il nome.
La vera fama arriva però grazie a Camillo Curioni, celebre primario e fine gastronomo, che porta l’allora titolare Marsilia Cocco, grandissima cuoca, alle vette dell’alta cucina, introducendo quella che ormai era diventata la sua seconda casa alle sue illustri frequentazioni. Oggi è la figlia Bianca, ultima erede di questo tempio del gusto come ci tiene a sottolineare, a gestire la trattoria, accogliendo con lo stesso calore di sempre i suoi ospiti dall’entrata sul retro, visto che la porta d’ingresso del locale rimane da tempo curiosamente chiusa, in grembiule e pattine.
All’interno del locale due sale, una più piccola e quella “padronale”, contesissima per potersi fregiare agli occhi di tutti dello status di habitué del posto. Qui, dove troneggia l’enorme camino con spiedo, la formidabile cuoca Bianca fa da abile padrona di casa, cucinando delizie sulla pittoresca cucina economica per la gioia degli ospiti che possono godere di questo spettacolo culinario d’altri tempi in diretta. Alle pareti vecchi piatti, le foto del nonno durante la Prima Guerra Mondiale, quadri regalati dalla clientela affezionata, calendari fermi agli anni ’90 e tanti poster dell’Accademia della Cucina Italiana.
Attenzione però che Filippetto non è un’esperienza per tutti. Se si decide di prenotare (o meglio se Bianca accetta la prenotazione!) si deve arrivare tassativamente entro l’ora da lei comunicata (per esempio la sera alle 20.15) e non si può ordinare in quanto il menù viene deciso da Bianca e servito in contemporanea per tutti i tavoli: una serie di antipasti, due primi, un secondo e il dolce. In abbinamento vino rosso della casa nella tradizionale caraffa di una volta, in alternativa poche etichette “sicure” come Maculan o Quintarelli, mentre gli habitué il vino se lo portano addirittura da casa.
Il menù varia a seconda della stagione: dagli antipasti della tradizione come la soppressa o il paté, sublimi con il pane caldo abbrustolito sulla cucina a legna, i peperoni farciti e le verdure fritte, seguiti dalla pasta fatta in casa, come i bigoli al ragù bianco, e dai grandi risotti, un must il radicchio e salsiccia, sino ai secondi “di casata” come la faraona ai marroni o lo stinco di vitello serviti con una grande varietà di contorni. E per finire i dolci più golosi come la bavarese agli amaretti. Tutto rigorosamente fatto in casa con i migliori ingredienti che la cuoca riesce a trovare dai suoi fidati fornitori.
Ma la vera coccola arriva dopo ogni portata quando Bianca, proprio come farebbe la nonna, vi chiederà se è tutto a posto e se ne volete ancora, pronta a servirvi un’altra cucchiaiata o a lasciarvi in tavola la “terrina” della bavarese da finire, felice di vedere andar via i suoi ospiti (molto) sazi e (sempre) sorridenti. Una magia che vale un viaggio.
Il segreto
Non lasciatevi ingannare dal grembiule rassicurante: con Bianca non si scherza. La titolare ha, infatti, alle spalle una laurea in legge a Padova ottenuta con 110 e lode e un praticantato da notaio.
Info utili
Trattoria Filippetto
Via Peschiera dei Muzzi 43
36050 Sovizzo, Vicenza
Tel. +39 0444 379020
Menù fisso completo: 40 — 45 euro