Alla scoperta di uno dei vigneti più antichi di Venezia, quello dell'orto giardino del Convento degli Scalzi risalente al 1649, che dà vita ad un vino "mistico" dall'anima antica.
Chissà quante volte siamo scesi alla Stazione di Santa Lucia a Venezia, frettolosi di giungere alla nostra destinazione. Eppure, proprio dietro agli alti muri che confinano con i binari, si cela uno dei segreti più affascinanti e meglio custoditi della città lagunare. E’ il meraviglioso Giardino Mistico del Convento dei Padri Carmelitani Scalzi di Venezia, il più grande della città, che nel 2015 è stato completamente ristrutturato dall’Architetto Giorgio Forti in collaborazione con il Consorzio Vini Venezia.
Un progetto partito nel lontano 2010 grazie alla visione pionieristica del Consorzio che, oltre alla tutela delle sue cinque denominazioni: le DOCG, Lison e Malanotte del Piave, e le DOC, Lison-Pramaggiore Piave e Venezia, si pone come obiettivo la promozione delle antiche varietà viticole della Laguna con lo scopo di ripristinarne la tradizione, oggi a grave rischio di scomparsa.
Io vi ho condotti in una terra da giardino, perché ne mangiaste i frutti e i prodotti.
(Antico Testamento, Geremia 2,7)
La coltivazione della vite è stata, infatti, uno dei commerci più floridi della Serenissima Repubblica di Venezia sin dalla sua nascita: basti pensare che fino al 1812, secondo il Catasto Napoleonico, c’erano ancora 300 ettari coltivati a vigna nelle isole della Laguna, di cui oggi ne rimane solo il 10%.
Una tradizione rafforzata nel corso dei secoli dai tanti ordini religiosi presenti a Venezia, ed, in particolar modo, da quello dei Carmelitani Scalzi che vede proprio nel trinomio vita-uva-vino l’essenza stessa della sua nascita. Le radici dell’ordine risalgono, infatti, alla fine del XII secolo quando un gruppo di Crociati si insedia alle pendici del sacro Monte Carmelo, in Israele, il cui nome Karmel significa “giardino fiorito”. Nella seconda metà del 1500 Teresa di Gesù dà vita alla comunità degli Scalzi, prima donna a creare un ordine iniziando proprio dal ramo maschile, che fonda l’essenza del suo credo nell’unione tra Dio, Uomo e Natura.
Nel 1633 gli Scalzi arrivano a Venezia e nel 1649 acquistano a Cannaregio terreni ed orti dove edificano l’attuale Chiesa degli Scalzi, il Convento ed il brolo. Una presenza che viene limitata nel corso dell’Ottocento prima con l’avvento di Napoleone, che sopprime gli ordini religiosi, e poi con l’Impero Austro-Ungarico che avvia gli espropri per realizzare gli attuali collegamenti ferroviari.
Nonostante gli avversi avventi storici, dal 1649, l’orto-giardino del Convento degli Scalzi, rimasto miracolosamente immutato nella sua essenza, è un piccolo, romantico esempio di Fede, Resilienza e Bellezza che oggi possiamo visitare e addirittura “gustare”.
Il ripristino dell’orto-giardino ha dato vita, infatti, ad un Cammino circolare ispirato sia alla teologia della creazione, in modo che la natura parli di Dio in quanto Dio stesso è presente in essa, sia al recupero della numerologia cristiana. Sette sono, infatti, le aiuole del giardino e sette sono le tappe del percorso ispirato alle stanze del Castello Interiore descritto da santa Teresa d’Avila che rappresentano il cammino di vita cristiana.
La matematica è l’alfabeto col quale Dio ha scritto l’universo e la Natura è il libro scritto in lingua matematica.
(Galileo Galilei)
Fiore all’occhiello del Giardino Mistico, e quarta tappa del Cammino, è il meraviglioso vigneto realizzato in collaborazione con il Consorzio Vini Venezia che ha recuperato, letteralmente bussando alla porta dei pochi baluardi di vita rurale rimasti a Venezia, i suoi antichi vitigni autoctoni per ripiantarli nel brolo. Ne è nato un vigneto composto da 17 varietà (stupendi i cartelli esplicativi che vi raccontano tutta la storia del vino a Venezia) tra cui le principali che si coltivavano in Laguna, come la Dorona e la Malvasia, e quelle internazionali maggiormente legate alla sua storia comprese varietà armene e provenienti dalla Terra Promessa.
Con la collaborazione dell’enologo Mario Barbieri sono nati due vini pregiati a coltivazione completamente naturale, una produzione artigianale di nicchia sotto le 1000 bottiglie all’anno espressione della migliore tradizione enologica della Serenissima e della denominazione Venezia DOC. Ad Mensam è il vino bianco ottenuto da una selezione di 17 varietà tra cui Glera, Bianchetta trevigiana, Grapariol, Malvasia, Verduzzo trevigiano e Dorona, mentre Prandium è il vino rosso prodotto principalmente con uve di Raboso, Marzemino, Turchetta e Recantina.
I vini e tutti gli altri prodotti del Convento, tra cui la celebre Acqua di Melissa, sono acquistabili presso la bottega adiacente al Convento di fianco alla Stazione di Santa Lucia.
Il segreto
L’Acqua di Melissa è il rimedio terapeutico per eccellenza della tradizione carmelitana, realizzata ancora oggi dai frati seconda un’antica ricetta che risale all’inizio del XVIII secolo. Unici a produrla con un mix segreto di rimedi officinali a base di Melissa Moldavica, è utile nelle somatizzazioni dell’ansia a carico dell’apparato gastroenterico, in quanto svolge un’azione sedativa e antispastica, ed ha ottime proprietà antivirali.
Info utili
Consorzio Vini Venezia
Via Businello 3
31040 Portobuffolè, Treviso
Tel. +39 0422 850045
Chiesa e Convento dei Padri dei Carmelitani Scalzi
Cannaregio 54
30121 Venezia
Tel. +39 041 8224006
Per prenotazioni info@giardinomistico.it, visite guidate su richiesta o, senza prenotazione, ogni sabato mattina con entrata libera (partenza con guida 10:00 – 11:00 – 12:00)