A Sant’Erasmo, nella tenuta che già nel 1700 offriva “il vino del nobiluomo” apprezzato dai Dogi e Casanova, nasce Orto di Venezia, un vino bianco minerale che racconta una storia affascinante e ricca di unicità.
All’arrivo in cantina potrebbe accogliervi proprio Michel Thoulouze, businessman francese fondatore di decine di canali televisivi e pioniere della Pay TV, che negli anni ’90, durante un giro in Laguna di Venezia, rimane così affascinato da quest’isola da decidere di acquistare una grande abitazione e undici ettari di terreno.
Incuriosito dagli isolani che definivano la sua terra come la migliore della Laguna, e grazie all’aiuto degli amici Lydia e Claude Bourguignon, agronomo di Romanée Conti in Borgogna (celebre per essere tra i vini più preziosi al mondo) e Alain Graillot, produttore vinicolo guru del Crozes-Ermitage, decide di ridare vita agli antichi vitigni della Serenissima.
Orto non ha bisogno dell’enologo, perché un grande vino viene creato in maniera del tutto naturale nelle vigne, non in cantina.
(Michel Thoulouze, founder)
Ci sono voluti anni per preparare il vigneto in maniera del tutto naturale: 4,5 ettari sono stati coltivati con orzo, ravanello, avena e radice cinese, secondo il metodo “duro su duro”, ovvero senza ararlo per preservare le caratteristiche del delicato strato superficiale di terreno. Una volta rinnovato il tradizionale sistema di drenaggio per raccoglie l’acqua piovana nei canali che scorrono tra i filari, le viti sono state impiantate con il metodo “a piede franco”, cioè senza innesto nelle radici di vite americana, più antico e laborioso, per assicurare un maggiore resistenza.
E così nel 2006, quasi dieci anni dopo, senza l’ausilio di aratro o sostanze chimiche, Michael imbottiglia il suo primo Orto, un vino bianco minerale dal sapore schietto e persistente. All’Orto di Venezia non c’è enologo, ma solo natura e buon senso: dopo la vendemmia a mano, il solo succo d’uva riposa 10 mesi in botte di acciaio e 2 anni in bottiglia.
Le uve impiegate sono prevalentemente di Malvasia Istriana, varietà già popolare a Venezia dal 1300, con una percentuale di Fiano e di Vermentino, una cuvée finemente selezionata a seconda della resa annuale dei vitigni.
Punta di diamante della cantina, le trecento circa bottiglie Magnum prodotte ogni anno che vengono lasciate invecchiare affondate in un sandolo, tradizionale barca veneziana, in un punto segreto della Laguna per essere protette da sbalzi di luce, temperatura e vibrazioni.
Perché amarlo
Un vino unico che esalta i sapori della sua terra, un suolo argilloso ricco di sedimenti marini e dolomitici accarezzato dalla brezza iodata della Laguna.
Dove assaggiarlo
Sicuramente nella cantina Orto di Venezia, affacciati sulla Laguna di Venezia, oppure in alcuni tra i migliori ristoranti al mondo.
L’abbinamento must
Il suo trionfo è con i piatti tipici della laguna di Venezia dove pesce, frutti di mare, carciofi, asparagi e ortaggi freschi fondono i loro aromi e i loro profumi.
