Design Lusso

Chat Qui Rit (VE)

di Lavinia Colonna Preti
Chat Qui Rit (VE) — Veneto Secrets

Quando si entra allo Chat Qui Rit, a due passi da Piazza San Marco, la prima sensazione è quella di sentirsi avvolti, coccolati, quella stessa emozione che si prova nei templi del lusso understated come Rules a Londra o l’Harry’s Bar dei tempi d’oro. Privilegio di pochi locali, è un traguardo che si raggiunge quando non si lascia davvero nulla al caso e che Giovanni Mozzato, ristoratore con un’enorme passione per il buon cibo e il buon vino, padrone di casa attento e charmant, persegue spinto dal sogno di dar vita a un “salotto” del gusto, un’oasi di pace e tranquillità fatta di una cucina di alto livello basata su materie prime freschissime e possibilmente locali.

Locale storico di Venezia, lo Chat Qui Rit parte da lontano: nasce nel dopoguerra come cocktail bar, perfetto dopocena visto l’elevato numero di teatri presenti nella zona di San Marco (il teatro La Fenice è giusto dietro l’angolo), negli anni ’80 diventa un ristorante self-service sino al 2015 quando Giovanni, dopo averlo rilevato, lo trasforma in un ristorante bistrot dal mood internazionale, ma con l’anima fortemente veneziana. Lo Chat Qui Rit è un locale pensato per sentirsi a casa ad ogni ora del giorno: a pranzo, dalle 15.30 alle 17.30 quando viene servito un light lunch, a cena o anche per un drink al grande bancone, magari accompagnato da un tagliere di salumi artigianali.

Chat Qui Rit (VE) — Veneto Secrets
Chat Qui Rit (VE) — Veneto Secrets

In cucina il veneziano Davide Scarpa è affiancato dal giovane Leonardo Bozzato, la Tradizione e il Nuovo, un connubio che si ritrova in tutti gli aspetti del locale e che forse è proprio il segreto del suo successo. Nel menù piatti creati in base alle migliori materie prime, di approvvigionamento locale o garantite a livello nazionale da fornitori che operano nell’ambito dell’alta cucina, sono pensati per piacere ai palati più raffinati così come ai veri buongustai. Delizie pure come i gamberi scottati su spuma di patate al tartufo nero con pioppini all’aceto, crumble di patata viola, maionese di crostacei e sorpresa al pistacchio; il pomodoro farcito con baccalà mantecato, emulsione al basilico, polvere di olive nere acqua di pomodoro e pannacotta di burrata; le linguine con salsa al granchio, crudo di seppia, erbe di mare, gel di zenzero e sakè; oppure l’ombrina scottata con anguilla affumicata e laccata, foglia di cappero, salsa Tosazu e porro Togarashi con aggiunta di tapioca soffiata… Ancora, tradizione e innovazione che si uniscono, la vera anima di Venezia.

Oltre all’impeccabile servizio, il locale conquista per l’eccellente carta dei vini: sono oltre 450 le etichette in continua evoluzione, molte anche al calice, che Giovanni seleziona personalmente tra grandi produttori (notevole la scelta di bollicine!) e piccole realtà, come Tenuta Villa Bellini nella Valpolicella veronese o l’Azienda Agricola Monte dei Ragni a Fiumane di Verona, ma anche di birre artigianali italiane, tra cui Cà Foresto e Barbaforte, che ama consigliare agli ospiti, insieme ai suoi sommelier, alimentando il piacevole spirito conviviale che si respira nel locale.

Anche il design è un connubio di vecchio e nuovo: durante il restauro sono stati preservati il soffitto ligneo, le colonne e i muri in pietra d’Istria tipicamente veneziani, mentre le antiche piastrelle originali, spostate in quanto il pavimento è stato rialzato per evitare problemi con il fenomeno dell’acqua alta, sono diventate la cornice del magnifico “quadro arboreo” che abbellisce un lato del ristorante. Elementi da gentlemen’s club, come la boiserie in legno e le comode poltroncine in pelle di Dialma Brown o gli sgabelli ricavati da sedie vintage spagnole si alternano a tocchi di brocantage locale scovati nei mercatini di Piazzola sul Brenta o Portobuffolè. Grande attenzione è stata riposta nell’illuminazione, artistica ma mai invasiva, che dona tocchi di raffinato design con le Skygarden di Flos poste sopra il tavolone conviviale o le luci Sahara di Karman che illuminano i tavoli rotondi.

Raffinato come un ristorante d’alta cucina, caldo e confortevole come un bistrot, vivace come un wine bar…Le Chat Qui Rit sorride ai suoi ospiti certo che, una volta entrati, respireranno quella magica atmosfera signorile che sta rendendo il “gattino che ride” il nuovo punto di riferimento per il bel mondo veneziano.

Il segreto

Dal 1948, il nome le Chat Qui Rit, “il gatto che ride”, ha sempre accompagnato il locale tanto che Giovanni ha voluto omaggiare il suo passato utilizzando per il nuovo logo proprio la grafica dell’insegna storica che oggi è esposta sui muri del ristorante come un’opera d’arte (e che si vede in una delle foto).

Info utili

Chat Qui Rit
Calle Tron San Marco 1131
30124 Venezia
Tel. +39 041 5229086

Menù degustazione (6 portate): 90 euro (possibilmente servito a tutto il tavolo)
Primi: 24 — 26 euro
Secondi: 30 — 34 euro
Dolci: 10 euro

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