Amistà @ Byblos Art Hotel (VR)
Parte di The Small Luxury Hotels of the World ed uno degli art hotel più belli al mondo, racchiude un’incredibile collezione di opere d'arte, oltre 150, realizzate da alcuni tra gli artisti più famosi d’arte moderna e contemporanea.
Erano gli inizi del 2000 quando il Sig. Dino Facchini, fondatore del brand Byblos e grande collezionista d’arte, s’innamora di una villa del ‘500 abbandonata nel cuore della Valpolicella vicino a Verona e decide di restaurarla con l’idea, davvero visionaria per l’epoca, di creare una mostra permanente d’arte moderna e contemporanea in un hotel a 5 stelle immerso in un parco di 20.000 m2, con piscina esterna, centro benessere con spa, palestra e varie zone lounge.
Dopo cinque anni di restauro conservativo, nel 2005 il Byblos Art Hotel Villa Amistà diventa realtà, coniugando con originale perfezione la visione onirica del suo fondatore ad un capolavoro di architettura veneta. Un’unione divenuta arte essa stessa grazie alla collaborazione con il designer e architetto Alessandro Mendini che ha messo insieme per la prima volta al mondo in un contesto storico il barocco con il contemporaneo.
Tutto al Byblos è “arte” e concepito per essere arte, dall’accoglienza alla cucina, dai servizi ad ogni dettaglio del soggiorno.
La prima sensazione che si prova varcando il cancello della villa è di ammirato stupore: il giardino all’italiana e l’enorme fontana a cuore sembrano usciti dal libro di Alice nel Paese delle Meraviglie, mentre le sculture in vetro di Jean-Michel Othoniel, che sovrastano la scalinata d’ingresso, creano un caleidoscopio di colori con i fiori che adornano le terrazze.
Ma è quando si entra nel salone centrale della villa che si rimane davvero senza parole: gli stucchi dei soffitti si alternano alle fotografie di Vanessa Beecroft e a una statua di Maurizio Savini, artista noto per le sculture realizzate con chewing gum rosa, mentre dalle travi del soffitto scende un gigantesco lampadario in stile Ca’ Rezzonico di Barovier&Toso, uno dei più grandi al mondo. Alle pareti, le maggiori icone della pop art, come le Kate Moss di Marc Quinn, le celebri farfalle di Damien Hirst o la scultura Love di Robert Indiana, una delle uniche tre al mondo di queste dimensioni del valore di circa 1 milione di euro.
Ovunque, nelle zone comuni e nelle camere, opere di grandi artisti quali Alighiero Boetti, Mat Collishaw, Robert Indiana, Anish Kapoor, Beatriz Millar, Takashi Murakami, Mimmo Paladino, Arnaldo Pomodoro, Cindy Sherman, Tom Wesselmann, e dei giovani talenti più corteggiati dai galleristi del momento come Katharina Grosse, Tomás Saraceno e Jelena Vasiljev, molte delle quali realizzate proprio in loco o su commissione, a scopo decorativo degli ambienti, come il bellissimo corridoio multi-color “WeTransfer” dell’artista Mariangela Levita.
E l’Art Hotel, come ogni museo, continua ad arricchirsi di nuove opere: così, si sono recentemente aggiunti due Giorgio De Chirico del 1925, una Marilyn di Mimmo Rotella e una Black Marilyn Andy Warhol.
Ed anche la cucina proposta dal Byblos non poteva che rappresentare un’opera d’arte. Il ristorante dell’hotel, Amistà, con la guida dello chef Mattia Bianchi ha, infatti, conseguito nel 2020 la sua prima Stella Michelin. Mattia, originario della vicina Pedemonte, propone ricette creative basate sui valori della tradizione e l’eccellenza della materia prima. Tra i suoi signature, gli Gnocchi di fioreta di malga, scampi, foie gras ed erba cipollina e il Baccalà 2030, rivisitazione del celebre piatto veneto con spuma di mais, salsa di baccalà alla vicentina sfumato al marsala e il blasonato Glacier 51, il pesce moro oceanico pescato a 2000 metri di profondità.
Una ricerca che non si ferma alla materia prima, ma abbraccia anche gli abbinamenti e le tecniche di cottura. Tra i segreti di Mattia troviamo, infatti, il suo pane, dalla fragranza davvero straordinaria, fatto con farina di grani antichi semi integrale e cotto al forno con tre step di lievitazione naturale e tre cotture separate, che viene servito in tavola ancora fumante e accompagnato dal prezioso olio TreFòrt di Paolo Bonomelli, l’extravergine italiano più premiato al mondo.
E per un drink o il dopocena, il Peter’s Bar, affacciato sul salone centrale, offre ottimi cocktail serviti mentre il jukebox, opera dell’artista Ivan, dispensa poesie anziché canzoni.
Le camere sono 58, ognuna con un arredo unico, firmate da Mendini e con il tocco di altri guru del design mondiale come Eero Aarnio, Ron Arad, Gio Ponti, Eero Saarinen, Ettore Sottsass, Philippe Starck e Marcel Wanders.
Richiestissimo must-do del Byblos (su prenotazione, anche per i non ospiti della struttura) è l’art tour dell’hotel che vi svelerà tutti i segreti delle opere esposte più importanti. Non a caso, il Byblos è il preferito di molte celebrity, da Cristiano Ronaldo a David Gilmore dei Pink Floyd, dai Duran Duran ad Alicia Keys.
Il segreto
Nella hall dell’hotel si possono vedere le famose sculture Sphinx Venus e Sphinx Fortuna, in bronzo e lamina d’oro, che Marc Quinn ha presentato nel 2008 riproducendo la modella Kate Moss. Dello stesso soggetto, Quinn ha realizzato anche Siren: 50 kg di oro 18 carati, esattamente il peso della celebrity inglese. Pubblicizzata come la più grande scultura d’oro dai tempi dell’antico Egitto del valore di svariati milioni di euro, l’opera, parte della collezione del Sig. Facchini, è custodita nel caveau di una banca.
Info utili
Byblos Art Hotel Villa Amistà
Via Cedrare 78
37029 San Pietro in Cariano, Verona
Tel. +39 045 6855555
Menù degustazione: 6 portate 120 euro per persona, 80 euro abbinamento vini
Primi: 26 — 28 euro
Secondi: 38 — 120 euro
Camere da 200 euro