A Stra, una bellissima villa del ‘600 custodisce un originale museo d’impresa, parte del gruppo LVMH, che racconta, attraverso le collaborazioni più prestigiose di Rossimoda, la storia delle calzature d'alta gamma dal 1947 ad oggi.
Nella mappa mondiale del lusso, il Veneto, e più precisamente la Riviera del Brenta, fra Padova e Venezia, è famosa per la produzione delle scarpe più lussuose e scenografiche al mondo, tanto da esser stata scelta come quartier generale di produzione da LVMH, oltre che Chanel e Kering.
Creata nel 1947 da Narciso Rossi, Rossimoda, oggi parte del gruppo LVMH, è una delle aziende artigiane che ha segnato la storia del comparto calzaturiero, grazie a collaborazioni con i più grandi designer e stilisti. Proprio per celebrare questo prezioso passato, nel 1993 Luigino, figlio di Narciso, decide di aprire il Museo della Calzatura all’interno della Villa Foscarini Rossi, costruita a Stra per volere del nobile veneziano Jacopo Foscarini.
Indossare ai piedi i propri sogni è il modo migliore per iniziare a realizzarli.
(Roger Vivier)
Per enfatizzare l’importanza della sua famiglia, che aveva dato alla repubblica Serenissima un Capitano da Mar e un Doge, vengono chiamati architetti famosi come Vincenzo Scamozzi, Francesco Contini, Giuseppe Jappelli, e pittori e decoratori come Pietro Liberi e Domenico de Bruni. Il meraviglioso complesso oggi vede la sua punta di diamante nel Salone delle Feste, con affreschi risalenti al 1652, che si affaccia su un suggestivo porticato, protagonista di feste da favola.
Il museo raccoglie una collezione di oltre 1350 scarpe femminili di lusso prodotte dal calzaturificio Rossimoda dal 1947 ad oggi, tra cui molti preziosi pezzi unici, oltre ad un archivio digitale dove sono custoditi ben 17800 modelli di calzature. Un immenso tesoro di storia che spiega perché il museo sia oggi tra le mete più popolari di ricerca da parte di designer ed uffici stile di tutto il mondo.
La mostra inizia al piano terra della villa con la collezione personale di calzature antiche ed etniche di Luigino Rossi, passione alimentata negli anni durante i suoi viaggi di lavoro. Una riflessione su come la calzatura rappresenti un vero e proprio linguaggio sociale in tutte le epoche e civiltà, come testimoniano, per esempio, i mocassini dei nativi americani che, in base al colore e decoro delle perline, svelano l’appartenenza ad una diversa tribù ed il ruolo ricoperto.
Le sale successive ci portano al periodo della vertiginosa ascesa di Rossimoda. Parigi è the place to be e così, agli inizi degli anni ’60, anche Luigino Rossi, che a partire dal ’56 insieme ai fratelli Dino e Diego aveva affiancato il padre Narciso in azienda, si reca nella capitale francese per “fare ricerca”. Entra in una boutique di Jourdan, couturier che all’epoca collaborava con Christian Dior per le calzature, e chiede di vedere un modello fingendo che fosse per la moglie. Il caso vuole che quel giorno in negozio ci sia proprio Roland Jourdan in persona con cui inizia a chiacchierare, rivelando di essere un esperto di arte calzaturiera. Si apre così la prima collaborazione con Dior a cui fa seguito nel 1963 il primo contratto di licenza esclusiva, durato ben 38 anni, dal ’63 al 2000, con il giovane Yves Saint Laurent che, lasciato l’atelier Dior, si accingeva a creare la sua maison.
Dietro ogni scarpa esposta nel museo si cela un pezzo importante di storia della moda. Come la Pilgrim disegnata da Roger Vivier per Yves Saint Laurent agli inizi degli anni ’60 per essere abbinata alla collezione di abiti ispirati a Piet Mondrian ed entrata nel mito grazie all’attrice Catherine Deneuve nel film Bella di Giorno.
O il modello Dior del 1967 in cannage realizzata da Marc Bohan, allora direttore creativo della Maison, in occasione dei 20 anni dalla prima sfilata di Dior e ispirata alla sedia Médaillon in paglia di Vienna utilizzata per l’evento.
In esposizione troviamo anche gli stivali che Yves Saint Laurent abbina ai suoi leggendari scatti “africani” per Vogue del 1968 con una splendida Veruschka che indossa una sahariana e che, lanciando la boot mania, spingerà ulteriormente Rossimoda nell’olimpo della Moda.
Mentre nel ‘77, grazie all’amicizia di Luigino Rossi con Ferdinand Alexander Porsche, conosciuto proprio ad una sfilata di YSL, nascerà la prima car shoe unisex ispirata alla Porsche Carrera 911 con la suola scolpita come il copertone Pirelli P6.
Negli anni ’90 impera lo stile di Karl Lagerfeld che ama dialogare con i suoi collaboratori inviando schizzi disegnati a mano (che vediamo appesi alle pareti del museo con la traduzione a matita dal francese all’italiano) e le forme rigorose, sporty chic, di Calvin Klein. Seguono le icone degli anni 2000 come i sandali con i lacci dorati di Donna Karan o i modelli da gladiatrice metropolitana che hanno decretato la seconda vita ed il successo planetario del brand Givenchy.
Andando verso i giorni nostri, spicca la sala dedicata al designer Nicholas Kirkwood ed, in particolare, alla collezione che ha ideato nel 2015 per festeggiare i suoi primi 10 anni nel mondo della moda, ispirata ai suoi ricordi di bambino. Geniale riferimento ai giochi e film degli anni ’80, troviamo esposti modelli memorabili come la Arcade con Pac-Man, la NKPO, ispirata al robot C-3PO, o la Millenium Butterfly tributo al Millenium Falcon, entrambe icone della saga di Star Wars.
Oggi Villa Foscarini Rossi è guidata dalla figlia di Luigino, Cristina, custode della tradizione e ideatrice di party straordinari, mentre curatrice del museo è la storica della calzatura Federica Rossi che, insieme al suo team, vi saprà condurre attraverso visite guidate davvero memorabili tra aneddoti e segreti della storia della moda.
Il segreto
In collezione ci sono anche importanti modelli disegnati da Roger Vivier che ha ricevuto l’onore di realizzare le calzature indossare da Sua Maestà Elisabetta II nel giorno della sua incoronazione, il 2 giugno del 1953. Definito come il più grande “shoes designer” di tutti i tempi, inventò anche il “tacco choc”, il primo nel 1959 ad elevarsi a 10 cm, rispetto ai 6 cm a cui il mercato era abituato, lanciando così la futura moda dei tacchi a spillo.
Info utili
Museo della Calzatura
c/o Villa Foscarini Rossi
Via Doge Pisani 1
30039 Stra, Venezia
Tel. +39 049 9801091
infomuseo@villafoscarini.it
Ingresso: 7 euro
Ridotto: 5 euro
Ingresso con visita guidata: 7 + 50 euro (solo su prenotazione, fino a 20 pax)