Nel romantico borgo di Follina, uno splendido edificio gioiello di archeologia industriale ospita uno dei più antichi lanifici italiani, produttore di tessuti per i marchi di moda più prestigiosi al mondo.
Per farci innamorare della sua unicità, basta raccontare che il Lanificio Paoletti ha resistito all’arrivo di Napoleone, attraversato due conflitti mondiali e “sconfitto” l’avvento delle fibre sintetiche senza mai smettere di guardare al futuro con grande rispetto e amore per un mestiere che parte da lontano.
Se la leggenda, infatti, racconta che fu l’arrivo dei monaci Cistercensi intorno al 1146 ad introdurre la lavorazione della lana in queste zone collinari della provincia di Treviso, il nome “Follina” fa pensare ad una antecedente presenza di attività di follatura (lavaggio) della lana, favorita dalla abbondante disponibilità di acqua, e quindi di energia, e di un asse Treviso-Venezia che, grazie al supporto della Serenissima Repubblica di Venezia, apriva le porte del commercio nel Mediterraneo.
Come famiglia, dal 1795 non abbiamo mai smesso di investire in qualità e ricerca di una produzione italiana a filiera completa.
(famiglia Paoletti)
E’ verso la metà del ‘600 che si attesta per la prima volta la presenza nella vicina Miane dei tessitori Paoletti ed è nel 1795, in seguito all’apertura delle prime fabbriche in Italia, che Gaspare Paoletti fonda il Lanificio, l’unico della zona che riuscirà a sopravvivere a due conflitti mondiali.
Nel 1917, in seguito all’invasione austriaca, la famiglia si trasferisce a Biella per non interrompere la produzione, mentre, durante la Seconda Guerra Mondiale, è costretta a produrre divise e cappotti per le truppe avversarie e a fungere da centro operativo e ponte radio durante la ritirata delle truppe naziste. Ma il filo di lana non si è mai interrotto…
Dopo aver attraversato le più diverse tendenze della moda dagli anni ’60 in poi, oggi è la decima generazione della famiglia Paoletti continua a ricercare le migliori materie prime (come il Mohair, il Cachemire, ma anche la pecora Alpagota) che lavora impiegando metodi di filatura tradizionali.
Una spinta verso l’eccellenza che ha portato il Lanificio Paoletti ad essere tra i produttori di filati e tessuti in lana cardata più ricercato dai grandi brand della moda – Armani, Chanel, Lanvin, Valentino…- che demandano al Lanificio la campionatura di tessuti creativi ed esclusivi.
Il Lanificio Paoletti lavora anche costantemente alla catalogazione, anche digitale, del suo prezioso archivio storico dove sono conservate sin dall’800 centinaia di raccolte tessili; un tesoro di modelli unici di lane e stoffe creati per celebri stilisti, eserciti ed ordini religiosi, molti dei quali oggi non più riproducibili.
Per nostra fortuna la fabbrica apre per eventi speciali in diversi periodi dell’anno, come ApritiModa che si tiene in ottobre di ogni anno o le svendite di fine stagione, un vero must tra le fashioniste della zona per accaparrarsi i tessuti più preziosi.
Oppure, potete far visita all’adiacente outlet aziendale per acquistare uno dei loro prodotti, come coperte, plaid, sciarpe, oltre a tessuti e filati.
Il segreto
Nell’affascinante campo della fiber art, “l’arma segreta” del Lanificio si chiama Mario Tasca, esperto ed eclettico designer di tessuti unici che crea con precisione matematica scandagliando l’archivio storico e incrociando fibre su fibre al tavolo di lavoro, come un artista fa con la sua tavolozza dei colori.
Info utili
Lanificio Paoletti
Via Cartiera 2
31051 Follina, Treviso
Tel. +39 0438 970335
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