Gourmetteria (PD)
Di fronte a Palazzo Zabarella a Padova, Daniele Bovolato ha creato un bistrot-negozio delle meraviglie che interpreta la sua personale Arca dei sapori legata alla riscoperta e salvaguardia del patrimonio enogastronomico veneto. Un po’ concept store, un po’ bar, perfetto per un caffè o l’aperitivo, un po’ trattoria, per un pranzo o una cena informali, incarna lo spirito dell’osteria veneta proiettata al futuro: un luogo d’incontro dove mangiare e bere bene, a tutte le ore.
La Gourmetteria è una garanzia in tutti i sensi: sarĂ perchĂ© è aperta sette giorni su sette, dalle ore 10 alle 24, o per il sorriso e la professionalitĂ del suo team, coordinato in cucina dall’abile executive chef Malvin Hoxha, ma soprattutto per l’impiego di una materia prima eccezionale, unicamente di provenienza italiana. Garantisce Daniele perchĂ©, scovare chicche gourmande in giro per l’Italia, e conoscere personalmente ogni fornitore per garantire la qualitĂ e la coerenza del prodotto con la sua filosofia eco-sostenibile, è la sua grande passione. Per il suo locale Daniele ha, infatti, deciso di utilizzare solo aziende e produttori che rispettino l’ambiente e chi lo abita; da qui la scelta di proporre carne proveniente da allevamenti biologici e inserire nelle ricette presidi veneti Slow Food.
Il grande amore di Daniele rimane però il vino, sarĂ per questo che la cantina della Gourmetteria fa invidia ai migliori ristoranti stellati al mondo: una preziosa selezione di vini esclusivamente provenienti da vitigni autoctoni e vinificati in purezza come il Trebbiano col fondo di Doppia Barba vinificato in anfora, il pinot nero di Marco Buvoli sui Colli Berici, l’Ammiana dell’Isola di Santa Cristina a Venezia…Così, grazie ai consigli di Daniele o del sommelier del locale, in Gourmetteria vi può capitare di provare la meravigliosa esperienza di un blind tasting e capire, dopo aver scoperto di aver bevuto un Barbacarlo ‘Ronchetto di Maga’ Oltrepo Pavese del 1979, incredibilmente fresco e profumato considerato l’annata, perchè, una volta conosciuti, i vini naturali non si abbandonano piĂą.
L’interior del locale, piacevolmente pop quanto deliziosamente gourmet, è un insieme delle cose di cui Daniele ama circondarsi e “collezionare”: oggetti vintage scovati ai mercatini, tavoli con la base in vero tronco d’albero realizzati da un amico designer, poster pubblicitari anni ’60 e, lungo la scaffalatura, diviso per regione, il suo bottino “di caccia”: una moltitudine di prodotti di piccoli produttori artigianali alla scoperta di sapori sconosciuti o dimenticati, dalle marmellate delle monache trappiste di Vitorchiano, al limoncello de Il Convento, dal Lucidante per Papille, composte di frutta artigianali, alla crema Giacometta di Giacomino Boidi. E se vi va di assaggiare qualcosa, basta chiedere e consumarla al tavolo accompagnati da un ottimo pane preparato con farine biologiche, lievito madre e cottura in forno a legna.
Nel menĂą, una predilezione per lo street food “alla veneta”: dalle focacce fatte con farine di mais e condite con specialitĂ regionali ai ghiotti hamburger, dal Trevigiano con radicchio rosso, porchetta, Casatella Trevigiana DOP e salsa BBQ al vegano con crema di rape rosse, radicchio marinato al limone e mela verde. Non mancano i “classici” rivisitati: dal baccalĂ mantecato alla veneziana su polenta croccante sino ai bigoli in salsa e agli gnocchi col ragĂą bio “de na volta”. I secondi sono un trionfo della materia prima: un’ampia proposta di tartare (di manzo, di selvaggina, di baccalĂ , di gamberi rosa, di ricciola…) sino al pollo bio in crosta croccante di mais Bianco Perla e nocciole con cipolla in saor e salsa tartara o il fegato bio alla veneziana con polenta.
Il segreto
Dalla mission di Daniele, di promuovere il patrimonio enogastronomico italiano, nasce il progetto Banco Rosso. Erano gli anni ’80 quando, in gita a Venezia, giocando in Campo del Ghetto Nuovo, rimane affascinato da un piccolo locale sotto ad un porticato chiuso da misteriose inferriate. Nel 2013, decide di restaurarlo e riaprirlo al pubblico: si tratta, infatti, del più antico banco dei pegni ebraico al mondo che risale al 1516, anno in cui la Repubblica di Venezia ne decreta l’istituzione e la regolamentazione.
Protagonista anche de Il Mercante di Venezia di Shakespeare, il suo nome, Banco Rosso, deriva dalla ricevuta di colore rosso rilasciata ai clienti quando lasciavano in pegno un oggetto, tanto che il termine “andare in rosso”, deriva proprio da questo antico banco di pegni.
Insieme alla ristrutturazione di Banco Rosso, Daniele ha avviato anche un progetto culturale che ha visto la creazione della prima linea kosher (ovvero prodotti certificati secondo la legge rabbinica) Made in Italy, nata proprio con lo scopo di far conoscere i prodotti italiani, dalla pasta al vino, ad un mercato davvero importante, basti pensare che negli Stati Uniti il 40% del cibo sugli scaffali dei supermercati ha la certificazione kosher. Assolutamente da vedere, Banco Rosso si può visitare dal lun al ven (entrata adulti 2 euro) per immergersi nella straordinaria cultura del piĂą antico ghetto del mondo e scoprire come la tradizione gastronomica ebraica abbia profondamente contaminato la cucina veneziana. Dall’uso dei carciofi alla ricetta del “saor” sino alla carne insaporita con gli agrumi, come l’arancia, sono davvero tanti i piatti che ci ha regalato.
Info utili
Gourmetteria
Via Zabarella 23
35121 Padova
Tel. +39 049 659830
Taglieri degustazione: 9 — 14,50 euro
Primi: 9 — 12 euro
Secondi: 13 — 19 euro
Hamburger: 12 — 13,50 euro
Coperto incluso nei prezzi
Ogni prodotto in vendita può essere consumato al tavolo con coperto di 5 euro