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Algiubagiò (VE)

di Valentina Scarpa Bandelloni
Algiubagiò (VE) — Veneto Secrets

Con vista sulla Laguna e oltre 100 anni di storia, Algiubagiò è a tutti gli effetti un "museo" di cultura veneziana, scrigno di opere d’arte Made in Venice e di un'ottima cucina del territorio con tocchi creativi.

Con una romantica terrazza panoramica sull’acqua adagiata lungo Fondamenta Nuove, Algiubagiò nasce a Venezia all’inizio del ‘900 come osteria per poi trasformarsi negli anni varie volte, testimone visionario di costumi e tendenze, e diventare ristorante nel 1991 sotto la guida di Giulio Antonello, discendente della famiglia che lo ha fondato, e dei soci Alberto Zanin e Paolo Modolo.

Restaurato nel 1993 dall’architetto muranese Davide Barbini ed ampliatosi in una suggestiva sala dagli alti soffitti in travatura, il ristorante è oggi punto di riferimento in Laguna per gli amanti del fine dining e per un racconto di territorio davvero unico. Negli anni, Algiubagiò si è arricchito, infatti, di opere d’arte di artisti ed artigiani locali, rendendolo un’originale testimonianza della storia di Venezia, come i decori in ottone della fonderia Valese, le fotografie di Barasciutti alle pareti, gli chandelier dei grandi maestri vetrai della vicina Murano.

Algiubagiò (VE) — Veneto Secrets
Algiubagiò (VE) — Veneto Secrets

Da Algiubagiù vogliamo regalare un’esperienza unica, raccontando la tradizione di Venezia con uno sguardo al futuro e all’arte.

(Giulio Antonello, founder)

Nel grande open space con mattoni a vista, l’architettura industriale si fonde con oggetti unici che colorano la sala diventandone protagonisti, come le celebri Alghe in vetro di Davide Penso all’ingresso, i dipinti di Carmelo Pluchino o gli enormi lampadari in vetro soffiato di Andromeda e Fabio Fornasier. Un vero museo della “venezianità”, anche per alcuni curiosi primati come, nel ’91, essere stato il primo locale a proporre lo spritz moderno in calice o quello di utilizzare eleganti battenti di antichi portoni veneziani per la rubinetteria.

L’arredo è curato nei minimi dettagli grazie alla passione dello stesso Giulio per il riuso e l’interior design. Sua creazione sono, infatti, gli originali tavolini realizzati con vecchie cassette di vini o le bellissime lampade a sospensione in acciaio traforato.
Le romantiche luci soffuse illuminano ad arte la coloratissima mise en place allestita con i bicchieri in vetro soffiato di Fabiano Amadi e il poggia posate, sempre in vetro, disegnato da Giulio e realizzato dallo stesso Amadi e da Roberto Donà, l’ultima officina di Murano che realizza utensili per i maestri vetrai.

Algiubagiò (VE) — Veneto Secrets

La cucina reinterpreta i piatti della tradizione veneziana con tocchi gourmet, proponendo ricette ricche di fantasia e sapori insoliti ove la materia prima è trasformata in tavolozze di colore che invogliano ad essere fotografate. Alla guida della brigata dal 2021 c’è lo chef Daniele Zennaro, con esperienze importanti nel capoluogo lagunare, che ama valorizzare ingredienti locali e stagionali con abbinamenti inediti, come le cappesante marinate in latte di cocco, chili e lemongrass distese su purea di mela verde e gocce di mango o gli gnocchi di barbabietola in crema di broccoli, fasolari e rafano.

Fornitissima la cantina che conta più di 300 etichette che Paolo, sommelier sempre presente in sala, saprà consigliarvi mentre vi racconta i tanti aneddoti legati alla storia del locale. E a coccolare la clientela ci pensa anche la squadra che da anni si dedica con amore alla crescita del locale: Andrea Soppelsa, Jury Shinko, Valentino Hoxaj in sala, e Caterina Dapreda al bancone che ormai per Giulio, Paolo ed Alberto sono come una famiglia.

Scenografia perfetta per una serata indimenticabile, nei mesi estivi la terrazza di Algiubagiò è uno degli affacci più suggestivi in città per godere del magico tramonto sulla laguna. E se il ristorante da sempre è frequentato dai veneziani, non può che essere una garanzia.

Il segreto

Algiubagiò (acronimo dei nomi dei primi gestori e delle loro mogli) è situato in quella che nel ‘500 era la stalla padronale del vicino Palazzo Donà dalle Rose. Le piazze di Venezia sono chiamate “campi”, perchè, oltre ad essere luogo di ritrovo, un tempo erano veri e propri prati adibiti a pascolo e coltivazioni: già nel ‘300, infatti, in città ci si spostava a cavallo e il bestiame veniva utilizzato per lavorare gli orti e i campi.

Info utili

Algiubagiò
Fondamente Nuove 5039
30121 Venezia
Tel. +39 041 5236084

Antipasti e primi: 18 — 36 euro
Secondi: 18 — 33 euro
Dolci: 12 euro

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