Venezia: Dio e il Tempo, l’Acqua e la Bellezza
Un reportage dedicato a Venezia, che la forzata “solitudine” rende in questi giorni ancora più meravigliosa. Una bellezza che è stata forgiata in oltre mille e cinquecento anni di storia durante i quali si sono succeduti, sovrapponendosi, popoli, stili, domini, creando un’armonia prospettica che solo la perfezione del caos della creazione può, forse, eguagliare.
Esiste una teoria affascinante del perché Venezia sia la città più bella del mondo. E’ quella del poeta e scrittore russo Iosif Aleksandrovič Brodskij, insignito nel 1987 del Premio Nobel per la letteratura. Nato a Leningrado, oggi San Pietroburgo, giunge a 26 anni a Venezia e ne rimane stregato, tanto da dedicare alla città una delle più belle dichiarazioni d’amore mai scritte.
In parte la troviamo nel suo saggio “Fondamenta degli incurabili” (1989) dove Brodskij fa una correlazione tra Dio e il tempo, l’acqua e la bellezza. Se, infatti, secondo lo scrittore russo lo spirito di Dio è tempo, l’acqua ne è la sua metafora e immagine perfetta, capace di catturarlo e rifletterlo allo stesso tempo.
“Il pizzo verticale delle facciate veneziane è il più bel disegno che il tempo-alias-acqua abbia lasciato sulla terraferma, in qualsiasi parte del globo. In più esiste una corrispondenza – se non un nesso esplicito – tra la natura rettangolare delle forme di quel pizzo – ossia gli edifici veneziani – e l’anarchia dell’acqua, che disdegna la nozione di forma. È come se lo spazio, consapevole – qui più che in qualsiasi altro luogo – della propria inferiorità rispetto al tempo, gli rispondesse con l’unica proprietà che il tempo non possiede: con la bellezza. Ed ecco perché l’acqua prende questa risposta, la torce, la ritorce, la percuote, la sbriciola, ma alla fine la porta pressoché intatta verso il largo, nell’Adriatico.”
Così l’acqua riflette, raddoppiandola, la bellezza di Venezia ed è proprio il rapporto acqua/tempo il primato della città nel mondo in quanto, non solo il tempo ne risulta ingentilito, ma allo stesso modo essa rimane eternamente meravigliosa sfidando le regole della creazione e di Dio stesso.
Citando, quindi, ancora una volta Bodskij nel libro “Dall’esilio”: “Quanto più ricca è l’esperienza estetica di un individuo, quanto più sicuro è il suo gusto, tanto più netta sarà la sua scelta morale e tanto più libero – anche se non necessariamente più felice – sarà lui stesso. Proprio in questo senso — in senso applicato piuttosto che platonico — dobbiamo intendere l’osservazione di Dostoevskij secondo cui la bellezza salverà il mondo, o l’affermazione di Matthew Arnold che la poesia ci salverà. Probabilmente è troppo tardi per salvare il mondo, ma per l’individuo singolo rimane sempre una possibilità”. Anche per Venezia.
Si ringrazia il Comune di Venezia, Assessorato al Turismo, per aver concesso il permesso di scattare queste immagini in sicurezza.