Il segreto delle righe di Mussolente
C’è un dettaglio che caratterizza alcuni tra i ristoranti più belli del Veneto, dall’Osteria al Castelletto da Clemi a La Corte di Follina sino ai Due Mori di Asolo: sono le righe, così diverse da qualsiasi altre, così eleganti, così “venete”. Vi raccontiamo il segreto della nascita della celebre “riga di Mussolente”, un’icona dell’arte del tessuto, che prende il suo nome dalla città in provincia di Vicenza dove è stata inventata, o meglio sarebbe dire “reinventata” e perché essa è diventata un cult, elemento di distinzione nell’arredotessile delle dimore più lussuose al mondo.
La storia dei tessuti a righe “da lavoro”
Facendo un passo indietro, i tessuti a righe di cotone hanno un’origine davvero antica, usati sin dal Medioevo nel bacino del Mediterraneo come tessuti da lavoro grazie alla loro resistenza ottenuta dall’intreccio di filati di cotone e lino (o canapa) naturale alternati a fibre colorate. Inizialmente il colore usato era il blu indigo, derivato dalla pianta Indigofera Tinctoria, tintura usata perché, oltre ad essere la più economica, aveva anche buone caratteristiche isolanti (ecco anche perché anche i jeans sono blu!).
Utilizzati in seguito anche per altri impieghi in cui la resistenza doveva essere la principale caratteristica, per esempio per ricoprire materassi, federe, ecc., la loro rinascita parte dagli Stati Uniti (dove questi tessuti sono infatti chiamati ticking, dal greco theka, ovvero copertura), paese in cui l’industria tessile era stata “importata” dall’Europa nel XVIII secolo e dove i tessuti a righe diventano uno dei simboli del utility work e dell’epoca coloniale.
Nel ‘900, grazie ad alcuni celebri interior designer che rivoluzionarono il concetto di decorazione d’interni, tra cui Sister Parish (per dire colei che ha decorato la Casa Bianca durante l’era Kennedy), nasce la moda del decor country chic che, prendendo ispirazione dai tessuti tipici delle case coloniali americane, sdoganeranno per sempre le righe, sino ad allora confinate alla camera da letto, facendole diventare un must anche per la decorazione delle zone giorno.
Da utility work a icona del jet set internazionale
La moda bon ton country chic dilaga e così anche in Italia si iniziano a proporre i tessuti a righe per l’arredo delle zone living. Tra le manifatture, si distingue Eger di Mussolente (VI) la cui storia parte nell‘800 dalla lontana Boemia quando Francesco Eger si trasferisce in Veneto per amore e fonda la sua impresa tessile. Da allora, l’attività è sempre stata sinonimo di arte del tessuto di altissima qualità, tanto che negli anni ’60, con il boom delle seconde case, i tessuti Eger si trovano nelle dimore della Dolce Vita veneta, in primis Cortina dove tra gli habitué troviamo l’architetto Luigi Vietti. E’ lui che verrà chiamato a “disegnare” la mitica Costa Smeralda da Karim Aga Khan IV, famoso principe di dinastia persiana, che innamoratosi della selvaggia, quanto meravigliosa, Sardegna, in un’epoca in cui l’industria turistica era agli arbori, decide, insieme ad un pool di imprenditori, di crearvi un polo d’attrazione per il jet set internazionale. Vietti progetta il Villaggio di Porto Cervo e numerose ville ispirandosi ad elementi e materiali locali, ma quando arriva il momento di scegliere i tessuti, l’artigianato sardo non offre alcuna alternativa interessante. E’ così che una collaboratrice dell’architetto, anch’essa assidua frequentatrice di Cortina, sceglie proprio i tessuti Eger di cui era già cliente, per l’arredotessile del progetto.
Nel triangolo d’oro Porto Cervo, Milano e Cortina, per passaparola, i tessuti Eger, diventano così un elemento distintivo che caratterizza le dimore di tutte le celebrità che frequentavano quei luoghi, gli Onassis, i Kennedy, gli Agnelli, ma anche hotel di lusso e i migliori ristoranti.
Eger, oggi come allora baluardo di buon gusto e qualità
Oggi come allora, i tessuti a righe di Mussolente, gli originali, si possono trovare solo da Eger, nella storica sede che ha mantenuto intatto tutto il suo fascino anni ’30 con gli enormi banconi legno dietro i quali fanno capolino decine e decine di bobine di tessuti di ogni colore. Qui, consigliati con professionalità d’altri tempi dalla terza generazione della famiglia Eger, baluardo di “buon gusto” e tradizione, si possono trovare, oltre alle iconiche tovaglie a righe, i più ricercati brand di arredotessile, come la Sanderson inglese, e i tessuti che Eger si fa confezionare con i migliori cotoni egiziani in fibra naturale: piacevoli al tatto, resistenti, dalla piega perfetta, insomma davvero degni di una dimora regale.