Prosecco Connection: le location del noir di Luna Romero
Tra i “meriti” del vino Prosecco, c’è, anche quello di offrire “ispirazione” a una nuova una generazione tutta trevigiana di autori di letteratura poliziesca che si sta affermando a livello internazionale, dando vita a quella che si può sicuramente definire una delle eccellenze venete: i thriller noir. Non gialli, non hard-boiled all’americana, non legal thriller, quanto romanzi che raccontano di un territorio “di arte e di verde, ma anche…di denaro e di furbi, di opportunità e di disastri”. Opere di narrazione dalla forte identità costruita attorno alle distintive atmosfere di Treviso e della sua ricca Provincia, la marca Gioiosa et Amorosa.
Tra i principali autori di questa corrente letteraria, troviamo Fulvio Luna Romero, pseudonimo di Alessio Romin, banker, runner e vincitore del premo NebbiaGialla 2017, che sta per pubblicare (esattamente l’8 febbraio!) il settimo, attesissimo libro della saga dell’investigatore Carlo Caccia ambientato, come tutti i precedenti, principalmente a Treviso e provincia. Amatissimo dalle donne, ufficio in centro, Rolex al polso, completo sartoriale e occhio per il dettaglio, il protagonista del libro incarna alla perfezione lo spirito di Treviso, piccola cittadina che, per il suo piacevole stile di vita, è ambasciatrice della Dolce Vita italiana nel mondo. E’ forse questa la sua maggiore attrazione turistica, quella più intangibile del fermento che si respira tra i bar la sera, dell’eleganza rilassata delle persone che passeggiano per il Calmaggiore il weekend, e del suono delle risate che riecheggiano tra un bicchiere di Prosecco e una chiacchiera sulla politica locale in una delle tante, magnifiche, osterie della città. Non è forse questo che tutto il mondo ci invidia?
Della storia non vi anticipiamo, ovviamente, assolutamente nulla, ma ai lettori affezionati vogliamo dire di prepararsi a più di una sorpresa, o meglio sarebbe dire colpo di scena, e ai nuovi lettori quello di comprarne almeno due di libri (per esempio Nancy ndr) perché giunti alla fine di Prosecco Connection avrete sicuramente voglia di iniziarne subito un altro.
Andiamo quindi alla scoperta delle principali location del libro, immergendoci nell’atmosfera di una Treviso deliziosamente noir, prendendo spunto per una passeggiata “letteraria” in centro o per una gita fuoriporta.
I Colli del Prosecco
Il Prosecco, vino bianco trevigiano per eccellenza, è uno dei protagonisti assoluti dei libri di Luna Romero. Parliamo soprattutto della sua punta di diamante, il Conegliano Valdobbiadene DOCG, da non confondere quindi con il DOC, che proviene esclusivamente da 9 comuni della Provincia di Treviso e che si suddivide a sua volta in DOCG, DOCG Rive e DOCG Superiore di Cartizze. Quest’ultimo si produce in soli 107 ettari di vigneto compresi tra San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, nel comune di Valdobbiadene. E’ qui, tra queste meravigliose colline che offrono tra i panorami più belli d’Italia, che Caccia si reca a cena per incontrare il signor Dalle Vedove, uno dei personaggi chiave di Prosecco Connection. Per assaporare appieno le bellezze di questa zona, il must è gustarsi la vista sui vigneti in cima all’Osteria senza Oste e poi andare a pranzo da Salìs, un ristorante enoteca dove si possono assaggiare le migliori etichette di Prosecco accompagnate da salumi e formaggi locali.
La Restera
La Restera, pittoresca via che costeggia il fiume Sile dal centro di Treviso sino a Casier, è il “rifugio” di Caccia. L’investigatore abita, infatti, in una di quelle belle case che si scorgono lungo la seconda ansa del fiume Sile dopo le mura cittadine. Luogo di rilevante importanza storica per Treviso, è stato infatti un importante scalo fluviale, un passato di cui conserva piacevole traccia nel nome – le “reste” erano le funi metalliche che collegavano gli animali che trasportavano le merci lungo le rive – ed anche nel caratteristico panorama. E’ qui che Caccia ama correre quando sente il bisogno di liberare la mente dai vari casi che sta seguendo. Importante meta turistica, da qui si può approfittare di innumerevoli piste ciclabili che portano, volendo, fino al mare. Il must è partire dal centro di Treviso, vistare il “cimitero dei burci” (le tipiche imbarcazioni di legno da trasporto) e arrivare sino al centro di Casier per una pausa gelato.
Lungo il Sile, in una delle tante pittoresche strade sterrate all’altezza della Strada dei Tappi, si trova anche la villa seicentesca di Immacolata (nella photogallery), l’avvocato che nel libro darà un grande, fondamentale, aiuto a Caccia.
I Buranelli
Proseguendo lungo le vie d’acqua di Treviso, tra i suoi scorci più belli troviamo i Buranelli, dal nome dell’omonimo canale a sua volta così chiamato per i commercianti provenienti dall’isola lagunare di Burano che qui avevano dimora e magazzini. Lungo la riva si trova anche la meravigliosa casa appartenuta al poeta e scrittore Giovanni Comisso, riconoscibile per le fioriere a ponte levatoio che si adagiano sull’acqua, celebrata da un’opera di Mario Martinelli realizzata con la tecnica dell’ombra a rete che ritrae l’artista. E’ lungo il sottoportico che si interseca con il ponte dei Buranelli, uno dei punti più fotografati di Treviso, che si trova l’ufficio del signor Dalle Vedove dove Caccia verrà a conoscenza di gravosi segreti.
La Casa del Boia
Il Centro di Treviso è spettatore di tanti incontri, spesso galanti, per il bel Caccia che ama perdersi tra le vie della città. La sede della sua agenzia investigativa si trova in una delle zone medievali di Treviso meglio conservate ed anche più “noir”, a causa delle strette stradine di ciotoli che si snodano in salita da via Roggia. Proprio a pochi metri dall’ufficio di Caccia e del suo amico e socio Zottarelli si trova uno degli edifici più caratteristici di Treviso: è la Casa del Boia, risalente al tredicesimo secolo. Sotto alle finestre del primo piano si può infatti notare l’affresco di due mannaie, a testimonianza della professione del suo proprietario originario. Arrivare in via Roggia dal ponticello che parte dalla Fondazione Benetton Studi e Ricerche è di sicuro effetto; proseguite poi in Piazza Trentin dove, allo Shiraz, si può prendere un ottimo aperitivo.
Le Mura
Le meravigliose Mura di Treviso hanno appena festeggiato i 500 anni dalla loro fondazione: furono, infatti, edificate tra il 1509 e il 1518 per proteggere la città dagli attacchi della Lega di Cambrai su progetto del frate francescano, abile architetto e ingegnere, Giovanni Giocondo da Verona. Tra i prestigiosi incarichi ricoprì anche quello di architetto di corte di Carlo VIII di Francia e poi in seguito quello di ingegnere militare e idraulico della Repubblica Veneta. Oggi, finemente restaurate, racchiudono un suggestivo viale alberato dove i trevigiani amano passeggiare o fare attività sportiva. E’ qui che Carlo Caccia spesso organizza i suoi incontri “segreti”, anche visto la comoda posizione vicino al parcheggio di Piazza Burchiellati.
Centro Appiani
Essendo sede della Questura di Treviso, l’Appiani è grande protagonista dei libri di Luna Romero dove è facile incontrare Caccia intento a bere un caffè al bar insieme ai suoi amici poliziotti. Il grande complesso, oggi sede di molte istituzioni cittadine, è stato progettato dall’architetto Mario Botta sulle ceneri dell’ex fornace Appiani, un complesso industriale creato agli inizi del ‘900 da Graziano Appiani, imprenditore famoso per le piastrelle amate dai divi di Hollywood, e che per i suoi lavoratori fece costruire anche il bel Teatro Eden in stile Liberty che si trova a poca distanza. La sera le imponenti costruzioni di mattoni rossi, quando Piazza delle Istituzioni si fa deserta, si tingono decisamente di atmosfere noir.
Veneland
Nel panorama della fotografia una delle grandi tendenze è la cosiddetta Abandoned Photography che ha come soggetti privilegiati luoghi abbandonati, specialmente quelli dal passato glorioso oggi, con melodrammatico contrasto, in rovina. Pochi sanno che a qualche kilometro da Treviso, in via Marocchesa a Marocco di Mogliano Veneto, si trova, in questo senso, una delle location più suggestive del Veneto. Si tratta di Veneland, un enorme parco divertimenti aperto tra il ‘77 e l’81, quando venne chiuso in via definitiva, la cui entrata, un’enorme Ponte di Rialto, oggi ridotto a spettrali lamiere arrugginite, emana un fascino particolare. E’ questo il luogo perfetto, da brivido, per il ritrovamento di un cadavere. E qui davvero non sveliamo di più.
La Treviso-Ostiglia
Treviso è celebre anche per le tante piste ciclabili che costeggiano i suoi suggestivi canali, di cui la città è ricca, o antiche vie dal fascino particolare come nel caso della dell’ex ferrovia militare Treviso-Ostiglia, nata per scopi di trasporto di merci belliche e completata solo nel 1941. Purtroppo nota per essere stata usata dai tedeschi per la deportazione degli ebrei vista la sua conveniente lontananza dai centri abitati, venne bombardata dal 1944 durante la seconda guerra mondiale e quindi via via abbandonata. Tra i tratti più caratteristici troviamo il ponte nei pressi di Santa Cristina a Quinto di Treviso, sede dell’omonima Oasi, dove Caccia parcheggia insieme al suo amico Zottarelli per andare alla ricerca del faccendiere Massarin, un episodio che cambierà davvero per sempre la vita dell’investigatore.
Il libro Prosecco Connection di Fulvio Luna Romero, pubblicato da Laurana Editore nella collana Calibro 9, sarà disponibile in libreria dall’8 febbraio e acquistabile anche su Amazon.