A tre anni dalla sua apertura, Palazzo Maffei a Verona, una delle case museo più belle del mondo, si rinnova con nuove importanti acquisizioni, dall’Onda di Hokusai a un raro ritratto maschile di Modigliani, e con un fitto programma di eventi.
Era il 2020, quando l’imprenditore Luigi Carlon, oggi presidente della Fondazione Carlon Palazzo Maffei, corona il sogno di aprire al pubblico la “casa” che ha scelto e restaurato per condividere con il mondo la sua collezione privata di opere d’arte, ad oggi oltre 600 pezzi, che ha raccolto sin dagli anni ’60 (clicca qui per leggere la storia del Museo).
Una ricerca che parte dalla passione futurista e surrealista del suo fondatore, non a caso a Palazzo Maffei ci sono capolavori assoluti, tra gli altri, di Balla, Boccioni, Magritte, Ernst, e De Chirico, per poi spaziare attraverso 2000 anni di storia con un filo conduttore che predilige le avanguardie di ogni epoca e gli artisti della “sua” Verona.
La nostra mission, nata da una passione di famiglia, è la divulgazione dell’arte e del bello in ogni sua forma, per questo continuiamo ad acquisire nuove opere da condividere con i nostri visitatori.
(Vanessa Carlon direttrice di Palazzo Maffei)
Da allora, la figlia Vanessa Carlon, direttrice del Museo, ed il suo team di curatori non si sono mai fermati, inseguendo e frequentando aste, gallerie, collezionisti per trovare altri tesori da aggiungere al loro scrigno. Dall’autunno 2023 è, infatti, possibile visitare le tante nuove opere che si sono aggiunte a quella che è l’operazione privata di restituzione d’arte al pubblico più importante degli ultimi anni in Italia.
Partendo già dall’entrata del Museo affacciato su Piazza delle Erbe, incontriamo la prima novità: è La Bagnante del veronese Alessandro Puttinati, allievo di Berthel Thorwaldsen, scultura del 1846 in un marmo di Carrara incredibilmente puro che simboleggia un salto nel buio verso la libertà, dai canoni neoclassici e dal dominio austriaco dell’epoca.
Procedendo, quindi, nelle prime sale del percorso espositivo dedicate all’arte antica, sono esposte altre due new-entry: un prezioso trono dogale, raro esempio di decorazione veneta di fine ‘500, e la Madonna con il bambino del veronese Antonio Giolfino, protagonista della scultura rinascimentale. Un’opera in legno intagliato, dipinto, dorato e punzonato risalente alla metà del ‘400, davvero straordinaria per fattezze e stato di conservazione.
Nella seconda parte del Museo, dedicata al Novecento e all’arte contemporanea, troviamo le maggiori novità. A partire da un capolavoro assoluto dello stile giapponese di xilografie ukiyo-e: La grande onda di Kanagawa di Katsushika Hokusai del 1831 che, come ha dichiarato il British Museum, è “la più famosa immagine al mondo”, di cui si contano pochissimi esemplari originali.
Nelle stanze successive incontriamo un altro, curioso, capolavoro. E’ il ritratto di Monsieur Chéron di Amedeo Modigliani del 1915, che pare sia stato il suo primo mercante, tanto raro e prezioso nell’universo per lo più femminile dell’artista.
Nelle meravigliose sale dedicate al futurismo e alla metafisica altre importanti acquisizioni: sono alcune opere del surrealista Man Ray, tra cui la scultura Cadeau, un ferro da stiro reso inutilizzabile da 14 chiodi incollati alla base, Perpetual Motif, il metronomo in legno con occhio, ed un ritratto di Giorgio de Chirico.
Novità assoluta è, invece, la sala dedicata al Design, altra categoria d’arte che entra nel museo Maffei con alcune icone mondiali come la lampada Pipistrello di Gae Aulenti e la Lounge Chair and Ottoman dei coniugi Eames.
Si attraversano poi le sale al secondo piano del palazzo, tra cui, bellissime, quella in cui l’Amorino del Canova si staglia sull’opera di Chiara Dynis Over Nature con una citazione di Johann Wolfgang von Goethe ospite a Verona per il Gran Tour nel 1786, e quella in cui un busto di Marco Aurelio è contrapposto ai Gladiatori nella stanza di De Chirico.
Da qui, si giunge alla sala Intermezzo d’Autore da poco arricchita da un rarissimo Tavolino da musica in legno laccato con Spinetta Ottaviani, ancora funzionante, che dialoga con icone della pop art come Hope di Robert Indiana e la Poltrona Proust di Alessandro Mendini.
Come “entrare” nelle storie straordinarie che si celano dietro ogni capolavoro di Palazzo Maffei?
Il Museo ha lanciato un nuovo programma di iniziative gratuite, Art in Action #2023, consultabili a questo link.
Il programma comprende tanti appuntamenti tra cui le visite guidate tematiche, le iniziative dedicate ai più piccoli, come la divertente Caccia al Tesoro, e gli attesissimi incontri con gli artisti al Teatrino, la sala conferenze del museo, da cui si accede alla meravigliosa terrazza panoramica del Palazzo (visitabile anche indipendentemente dal Museo).
Ma le attività più emozionanti sono quelli per i neogenitori che possono vivere il museo con i loro piccoli da 0 a 12 mesi per favorire un loro coinvolgimento culturale già nelle prime fasi di vita del bambino.
Del potere curativo dell’arte e della bellezza ne è un esempio Vanessa Carlon e il luccichio felice dei suoi occhi quando racconta come il padre la abbia, attraverso il gioco, avvicinata all’arte sin dai primi mesi di vita. Il futuro, già, ha un cuore antico.
Il segreto
Il corpo più antico del Palazzo fu edificato nel tardo medioevo nell’area del Capitolium quando Verona divenne Municipio romano (49 a.C.). Dalla terrazza panoramica si vede, infatti, chiaramente come esso sia costruito proprio sopra l’antico decumano, una linea retta che va da Corso S. Anastasia a Corso Porta Borsari.
Info utili
Palazzo Maffei
Piazza Erbe 38-38A
37121 Verona
Tel. +39 045 5118529
Biglietto Intero: 14 euro, con accesso terrazza 15 euro, solo terrazza 4 euro, per ridotti e altre convenzioni cliccare qui