La grande monografica di David “Chim” Seymour, fotografo tra i fondatori di Magnum Photos, allestita al Museo di Palazzo Grimani, offre l’opportunità di vedere alcune tra le immagini più significative del XX Secolo in una cornice di straordinaria bellezza.
La mostra “David “Chim” Seymour, Il Mondo e Venezia 1936-56”, visitabile fino al 17 marzo 2024, promossa dalla Direzione regionale Musei Veneto – Museo di Palazzo Grimani in collaborazione con Suazes e a cura di Marco Minuz, racconta il lascito del grande fotografo attraverso i suoi più importanti reportage, dalla Francia del 1936 alla guerra civile spagnola, dall’Europa post bellica ai ritratti dei personaggi illustri che hanno fatto la storia di quegli anni.
David Szymin nasce nel 1911 a Varsavia da una famiglia di editori di fede ebraica e, dopo aver studiato stampa a Lipsia e chimica e fisica alla Sorbona, negli anni ‘30 decide di rimanere a Parigi dove David Rappaport, un amico di famiglia proprietario dell’agenzia fotografica Rap, gli presta la sua prima macchina fotografica che lo inizia ad una passione fulminante.
All you need is a little bit of luck and enough muscle to click the shutter. He (David Seymour) might have added: a good eye, a heart and a knowing nose for news. For all of these were obvious in his work.
(Judith Fried)
Dal 1936 al 1938 conduce un importante reportage sulla guerra civile spagnola che lo inizia al mondo dell’alto giornalismo internazionale. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si trasferisce a New York dove adotta il nome di David Seymour, mantenendo il soprannome Chim, abbreviazione di “Szymin”, e dal 1942 al 1945 presta servizio nell’esercito degli Stati Uniti ottenendo una medaglia al merito per il suo lavoro nell’intelligence service.
Nel 1947, insieme a Cartier-Bresson, Robert Capa, George Rodger e William Vandivert, fonda a New York l’agenzia Magnum Photos di cui, dopo la morte di Capa nel 1954, diviene presidente, fino al 1956, quando, viaggiando nei pressi del Canale di Suez per fotografare uno scambio di prigionieri, viene ucciso dal fuoco di una mitragliatrice egiziana.
Tra i suoi lavori, troviamo alcune delle immagini che hanno fatto la storia del nostro secolo, come quella del 1947 in cui immortala due bambini di fronte alla Porta di Brandeburgo a Berlino distrutta sotto i colpi della Seconda Guerra Mondiale, o i ritratti di una splendida Sophia Loren in versione pin up immortalata nella sua casa nel 1955 e quello di Wiston Churchill mentre siede al parlamento di Strasburgo del 1950.
E poi c’è Venezia, a cui è dedicata un’ampia sezione della mostra, in particolare gli scatti del reportage che Seymour realizzò nella città nel 1950 come parte di un progetto più ampio dedicato all’Europa del dopoguerra, fra cui l’iconica fotografia che ritrae l’approdo di un gondoliere alla stazione di rifornimento della Esso sul Canal Grande.
Al termine della mostra, a cui si accede dallo scalone monumentale del Palazzo dopo aver ammirato il bellissimo salone decorato con i colorati lavori dell’artista tedesco Georg Baselitz realizzati espressamente per il Museo, si può visitare anche lo splendido Antiquarium che raccoglie l’importante collezione di statue classiche della famiglia Grimani, tra cui preziosi originali greci.
Il segreto
In mostra viene raccontato anche uno dei misteri che avvolge il lavoro di David “Chim” Seymour, quello di una valigia dove il fotografo aveva custodito i rullini delle fotografie scattate durante la guerra civile spagnola insieme a Robert Capa e Gerda Taro e di cui si erano perse le tracce quando Seymor lascia frettolosamente Parigi allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale per poi riapparire nel 1995 tra gli effetti personali del generale Francisco Aguilar Gonzalez, ambasciatore messicano in Francia durante il governo di Vichy.