Arte&Stile

Il Museo Luigi Bailo

E i capolavori di Arturo Martini, genio del ‘900

di Lavinia Colonna Preti
Il Museo Luigi Bailo e i capolavori di Arturo Martini — Veneto Secrets

A Treviso, un convento del XIV, tornato a splendere grazie all’originale intervento dello Studio Mas e l’archistar Heinz Tesar, ospita le collezioni di Arturo Martini, il più grande scultore del ‘900, e, sino a luglio 2023, la mostra che omaggia i suoi più importanti capolavori.

Un luogo carico di storia e suggestioni, che conserva tra le sue pareti quasi mille anni di storia cittadina: da quando viene fondato come convento nel Medioevo, poi destinato a vari usi civici, tra cui biblioteca e ginnasio, sino all’apertura come museo civico nel 1888 grazie alla straordinaria passione per il collezionismo dell’abate Luigi Bailo, direttore della Biblioteca comunale di Treviso, a cui il museo è intitolato.

Oltre tremila metri quadrati di splendida architettura, squarci plastici e meravigliosa luce zenitale che rende il Museo Luigi Bailo una delle più significative architetture espositive italiane, grazie al progetto dello Studio Mas con la collaborazione dell’architetto austriaco Heinz Tesar che è riuscito a coniugare l’anima monastica del luogo ad un’audace avanguardia stilistica.

Il Museo Luigi Bailo e i capolavori di Arturo Martini — Veneto Secrets
Il Museo Luigi Bailo e i capolavori di Arturo Martini — Veneto Secrets

In Europa nell’epoca in cui è vissuto Martini non c’è stato nessun altro scultore alla sua altezza.

(Renato Guttuso, 1967)

Oggi il Museo ospita la più grande collezione al mondo di Arturo Martini, artista ribelle, colto e poliedrico, nato a Treviso nel 1889 che, non potendo studiare da musicista come avrebbe voluto a causa delle poche risorse della famiglia, inizia a dilettarsi con l’arte della scultura, rivelando presto il suo straordinario genio.

“Aspirava ad un’arte che intimidisse” dirà di Martini il suo amico e scrittore Giovanni Comisso, sculture estremo sin dalle sue prime creazioni. Suo grande mecenate è Gregorio Gregorj, imprenditore illuminato fondatore a Treviso dell’omonima fornace, che, intuendo il suo immenso talento, lo aiuta a formarsi all’estero, come a Monaco di Baviera, dove entra in contatto con varie avanguardie.

Il Museo Luigi Bailo e i capolavori di Arturo Martini — Veneto Secrets

Irrequieto, Martini si distingue sin da subito: sfiora il futurismo, accarezza il cubismo, reinventa l’arte classica e si ispira alle grandi civiltà del passato, forte di una completa padronanza di tutti i processi tecnici in pietra, bronzo, terracotta, ceramica, marmo. Accanto al Martini monumentale, è molto significativa la sua produzione di maioliche, piccoli capolavori che ben ne documentano il genio, come lo splendido Vaso Fiaba o il Vaso con Leoni e figura egizia in rilievo.

Nel frattempo, cresce il suo successo, nel 1925 è invitato alla III Biennale Romana, nel 1926 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia e alla I Mostra del Novecento Italiano alla Permanente di Milano, nel 1931 vince il Premio per la Scultura alla I Quadriennale Romana e nel 1932 torna alla Biennale di Venezia con una sala personale. Nel 1933 si trasferisce a Milano e tra il 1937 e il 1939 realizza grandi commissioni pubbliche per la città, come i fregi dell’iconico Palazzo dell’Arengario in Piazza Duomo. Nel 1947, mentre cammina per strada, viene colto da malore e strappato prematuramente alla vita.

Il Museo Luigi Bailo e i capolavori di Arturo Martini — Veneto Secrets

La sua grandezza è stata fondere insieme, in un unicum rivoluzionario, le forme classiche, dall’arte etrusca e greca a quella dei maestri del Duecento e del Trecento, con nuove concezioni plastiche, rimanendo fino alla fine un artista fuori dagli schemi, totalmente libero e ispirato dal fuoco sacro della creazione per l’eternità, sempre pronto a superare sé stesso con sfide impossibili.

Sino al 30 luglio 2023, il Museo Luigi Bailo offre la straordinaria opportunità di visitare la più grande monografia dedicata all’artista trevigiano: dalle prime opere giovanili sino ai grandi capolavori, come il Figliol Prodigo, La Pisana, i Leoni di Monterosso che risentono delle suggestioni delle chimere etrusche e assiro-babilonesi, il Tobiolo, l’Adamo ed Eva e La donna che nuota sott’acqua.

Il Museo Luigi Bailo e i capolavori di Arturo Martini — Veneto Secrets
Il Museo Luigi Bailo e i capolavori di Arturo Martini — Veneto Secrets

Oltre alle opere di Arturo Martini, le sale delle collezioni permanenti del museo contano molti altri capolavori come, in particolare, le opere di Gino Rossi, “il più grande impressionista veneto” e grande amico dello scultore.

Il segreto

Il Museo Luigi Bailo ospita al suo interno anche alcune opere d’arte che l’abate Bailo ha “letteralmente” salvato a mani nude dalla distruzione, come le porzioni di fregi provenienti dalle ex prigioni che sorgevano in piazza San Vito, e demolite nel 1892, con i motti “L’industria si accoppi all’arte” e “Il bello in ogni sua forma educhi al bene”.

Info utili

Musei Civici di Treviso 
Borgo Cavour 24
31100 Treviso
Tel. +39 0422 658951

Biglietto: intero 11 euro, ridotto 8 euro

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