Dal 10 aprile al 1 maggio 2022 torna all’Isola di San Giorgio, presso la Fondazione Giorgio Cini, una delle esposizioni più belle mai ospitate a Venezia, Homo Faber, ispirata ai mestieri d'arte.
Nel programma, 15 mostre curate da 22 tra designer, architetti ed esperti internazionali, su oltre 4.000 metri quadrati, e innumerevoli appuntamenti in tutta la Città dedicati all’artigianalità artistica e alla poesia dell’ingegno della mano buona dell’uomo.
A volerla fortemente, Johann Rupert, che nel 1988 ha dato vita alla Compagnie Financière Richemont, uno dei maggiori gruppi mondiali del lusso con sede in Svizzera, e Franco Cologni, una carriera cominciata nel 1969 in Cartier, oggi Senior Executive Director e membro del consiglio della Compagnie Financière Richemont, che insieme hanno creato la Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship.
Tra le mostre più originali (e difficili da rivedere in Italia), citiamo sicuramente quelle dedicate all’ospite d’onore di Homo Faber di quest’anno, il Giappone, che raccontano la sua eccellenza millenaria nell’artigianato e nel design, come l’Ikebana. Un’arte celebrata anche nella coloratissima esposizione “Bellezza in Fiore”, curata da Michelangelo Foundation, Sylvain Roca e Venini, che vede protagoniste raffinatissime composizioni floreali esposte in vasi di vetro appositamente creati per l’occasione.
Altra meraviglia, “Dettagli, genealogie dell’Ornamento”, curata da Judith Clark, forse l’esperta di mostre dedicate alla moda più influente al mondo, che racconta la maestria artigiana che si cela dietro i più famosi oggetti di lusso, dando la possibilità di osservare il lavoro “dietro le quinte” di 15 maison intente a creare pezzi unici, come la couture scultura di Azzedine Alaïa, gli argenti di Buccellati, le stampe su seta di Hermés, i gioielli di Van Cleef & Arpels e tanti altri ancora.
La seicentesca Biblioteca del Longhena, una delle più belle al mondo, offre, invece, lo spettacolo de “I Virtuosi della Porcellana”, mostra curata da David Caméo e Frédéric Bodet, che celebra alcuni tra gli artisti internazionali che usano approcci innovativi nel plasmare l’oro bianco, come i busti velati dello svizzero François Ruegg, i teschi rock del giapponese Katsuyo Aoki, o le reinterpretazioni ironiche dei grandi classici dell’olandese Bouke de Vries.
Oltre ai materiali usualmente riconosciuti come preziosi, Homo Faber ci porta anche alla scoperta di quelli d’uso comune che possono diventare rari e preziosi se incontrano le mani sapienti di un maestro artigiano. Come la carta, nella mostra “Magnae Chartae”, progettata da Michele De Lucchi, che ci porta alla scoperta di assolute meraviglie come le ciotole di cartapesta realizzate con le pagine di vecchi libri dalla svedese Cecilia Levy, le sculture geometriche a incastro dell’artista greca Zoe Keramea, e i complessi origami ottenuti dall’artigiano finlandese Juho Könkkölä da un singolo pezzo di carta bianca.
La mostra Homo Faber offre anche l’opportunità di esplorare la meravigliosa Isola di San Giorgio con il Labirinto di Borges o le Cappelle Vaticane, create in occasione della Biennale Architettura 2018, e prendersi del tempo per gustare un pranzo o un aperitivo vista Laguna.
Ma la vera meraviglia da “visitare”, sono loro, i protagonisti di Homo Faber, gli artigiani veneziani che, per tutta la durata dell’evento, aprono le porte dei loro magici atelier per portarci alla scoperta di varie arti, molte delle quali uniche al mondo. Potete consultare la lista a questo link; non perdetevi gli specchi fioriti di Barbini, i gioielli in vetro di Attombri, gli accessori sartoriali di Antonia Sautter e Stefano Nicolao, le foglie d’oro di Mario Berta Battiloro, i bicchieri e gli accessori da tavola di NasonMoretti, i velluti della Tessitura Luigi Bevilacqua, i mosaici Orsoni, solo per citarne alcuni.