Arte&Stile

Biennale Arte 2024 a Venezia

Highlight delle opere più “strane” della 60. Esposizione Internazionale d’Arte

di Lavinia Colonna Preti
Biennale Arte 2024 a Venezia — Veneto Secrets

In omaggio al tema della 60. Esposizione Internazionale d’Arte, che si tiene a Venezia sino al 24 novembre 2024, ovvero il meraviglioso “extraneus” in tutte le sue forme, vi raccontiamo un itinerario attraverso alcune delle sue opere più “strane” e colorate.

A cura di Adriano Pedrosa, primo latino-americano a curare l’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale, il titolo di quest’anno è Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, tratto da una serie di lavori ad opera del collettivo Claire Fontaine, nato a Parigi e con sede a Palermo, che consistono in sculture al neon di vari colori che riportano in diverse lingue le parole “Stranieri Ovunque” e che si possono vedere in una suggestiva installazione all’Arsenale.

Questo articolo è un omaggio al termine italiano “straniero”, in portoghese “estrangeiro”, in francese “étranger”, in spagnolo “extranjero”…Tutti collegati sul piano etimologico rispettivamente alle parole “strano”, “estranho”, “étrange” ed “extraño”, ovvero all’estraneo e allo strano in tutte le sue sfumature.

Biennale Arte 2024 a Venezia — Veneto Secrets
Biennale Arte 2024 a Venezia — Veneto Secrets

Certi che l’essere “strani”, fuori dal coro, unici, coraggiosi e visionari, sia il motore dell’arte, dei sentimenti forti e della libertà, vi raccontiamo in questo articolo alcune delle opere più strane, in un percorso ideale attraverso le varie sedi dell’esposizione.

La Mostra si articola tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale in due nuclei distinti: Nucleo Contemporaneo e Nucleo Storico. E’ proprio partendo dal Padiglione Centrale che ci colpisce l’opera più fotografata: il grande murale realizzato per la facciata dal Movimento degli Artisti Huni Kuin (MAHKU) della regione dell’alto Rio Jordão, Acre, in Brasile, che vendono arte per acquistare terreni per proteggerli dalla deforestazione.

Biennale Arte 2024 a Venezia — Veneto Secrets
Biennale Arte 2024 a Venezia — Veneto Secrets

All’interno del Padiglione Centrale ai Giardini, troviamo il dialogo, forse, più emozionante di questa edizione, è quello tra due straordinari artisti, Louis Fratino, giovane statunitense classe 1993, e l’italiano Filippo de Pisis, nato a Ferarra nel 1896.

Il primo oggi all’apice del mercato (le sue opere hanno sfiorato il milione di euro alle aste), forse proprio grazie ai suoi meravigliosi e sensuali corpi maschili, il secondo, al contrario, ostacolato all’epoca perchè omosessuale e che andrebbe “riscoperto” a livello internazionale per i suoi nudi dandy, aristocratici e raffinatissimi. In ogni caso un confronto davvero bellissimo.

Biennale Arte 2024 a Venezia — Veneto Secrets

Spostandosi al padiglione degli Stati Uniti d’America, il secondo effetto “wow”. E’ il contrasto tra il Padiglione Israele, chiuso per protesta e la richiesta del cessate il fuoco, e quello roboante, situato proprio di fianco, a stelle e strisce che vede un unico protagonista: Jeffrey Gibson.

Di origini Cherokee, è il primo artista indigeno a rappresentare il paese e ci incanta con le sue opere interdisciplinari che arrivano a mescolare anche 150 colori e che prendono ispirazione dalle tradizioni indiane, tra perline e decori d’alta moda.

Biennale Arte 2024 a Venezia — Veneto Secrets

Tra le altre opere ai Giardini da gustarsi e da approfondire leggendo le (stranissime) storie degli autori, troviamo quelle di Magde Gill, incredibile artista inglese nata nel 1882 e che ha sempre dichiarato di dipingere “posseduta”, e la mostra The Museum of the Old Colony di Pablo Delano che investiga le persistenti strutture coloniali attraverso la lente dell’esperienza di Porto Rico con una messa in scena cinematografica davvero suggestiva.

All’Arsenale, seconda sede della Biennale Arte, è davvero stupenda la mostra dedicata agli artisti “emigrati” in altri paesi con l’allestimento creato nel 1968 da Lina Bo Bardi: il famosissimo “cavalletto di vetro”, una lastra di vetro autoportante con base cubica in cemento, forse il supporto espositivo più celebrato al mondo.

Biennale Arte 2024 a Venezia — Veneto Secrets

Tra le altre opere particolarmente originali, quelle del libanese Omar Mismar con i suoi mosaici dedicati all’amore libero, omaggio alle azioni eroiche dei dimenticati e benevoli guardiani di un museo archeologico in Siria, e di Santiago Yahuarcani, autodidatta dell’Amazzonia dalle tele “sciamane” e ipnotiche.

Mentre, tra i Padiglioni dei vari Paesi, colpiscono quelli coloratissimi della Repubblica del Benin, nazione per la prima volta in mostra, che attraverso dei toni blu incredibili racconta in un collettivo la tratta degli schiavi e la religione Voodoo, o quello del Libano con l’artista Mounira Al Solh che narra il rapimento della principessa Europa da parte del dio Zeus.

Biennale Arte 2024 a Venezia — Veneto Secrets

Sempre molto divertente anche lo spazio della Swatch, con le opere, tra le altre, del collettivo argentino Chiachio & Giannone, con i suoi meravigliosi arazzi, e del cinese Jiannan Wu con le sue “giostre” satiriche.

E se Karl Lagerfeld diceva “ Non mi piace la bellezza di serie, non c’è bellezza senza qualche stranezza”, sicuramente questa Biennale è l’edizione perfetta per fare un viaggio intorno al mondo e scoprire alcuni tra gli artisti extra europei più incredibili.

Il segreto

Adriano Pedrosa ha viaggiato tantissimo tra Sud America, Africa, Medio Oriente, e Sud-est asiatico per portare alla Biennale artisti ancora poco o per nulla conosciuti in Europa.

Info utili

Sito ufficiale de La Biennale di Venezia

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