Basilica di San Marco a Venezia “by Night”
Una delle esperienze più emozionanti che si possano fare nella vita è la visita privata notturna alla Basilica di San Marco a Venezia, a porte chiuse, accompagnati dalla sola voce narrante di una guida, quando Piazza San Marco, godendo della tregua dalla folla di turisti che normalmente la contraddistingue, torna ad essere un magico palcoscenico sospeso tra Oriente e Occidente.
Nata come cappella privata del Doge, la Basilica di San Marco è la meravigliosa sintesi di 1000 anni di storia della Repubblica di Venezia, detta La Serenissima, massima espressione artistica, quindi, della cultura romana, bizantina e veneziana che si sono succedute nel corso dei secoli. L’inizio della sua costruzione risale al 1063, su modello della Basilica dei Dodici Apostoli di Costantinopoli, e fu con la sua consacrazione, nel 1094, quando le spoglie dell’Evangelista San Marco trafugate da Alessandria d’Egitto vennero poste con gran prestigio nella cripta sotto l’Altare Maggiore, che la Basilica divenne il vero emblema del potere di Venezia. Anche l’associazione tra la città lagunare e il simbolo del Leone di San Marco è legato al Santo, che nell’iconografia cristiana veniva infatti rappresentato proprio con questo animale, perchè, secondo la leggenda, fu proprio un angelo a forma di leone alato a rivolgergli la profetica frase: «Pax tibi Marce, evangelista meus. Hic requiescet corpus tuum» (“Pace a te, Marco, mio evangelista, qui riposerà il tuo corpo”).
La visita notturna inizia con una passeggiata all’esterno della Basilica, partendo, a Sud, da quella che era la sua porta d’acqua. Ecco un primo “segreto”: la Basilica un tempo era lambita dal Rio Batario – in origine il Palazzo Ducale era, infatti, una vera e propria fortezza completamente cinta da canali – poi interrato nel 1156. Alla sua destra, spicca la meravigliosa Porta della Carta, tra la Basilica e Palazzo Ducale, sovrastata da un magnifico Leone Alato che ci racconta un episodio doloroso della storia di Venezia perchè esso, così come ogni altro leone della città, venne distrutto a sfregio per volere di Napoleone alla caduta della Serenissima nel 1897, e poi ricostruito alla fine dell’800 perché, si sa, si possono distruggere le pietre ma non cancellarne l’eco.
Altro simbolo di Venezia, che nasconde una lunga storia da raccontare, sono i 4 cavalli alati in bronzo dorato e argentato che sovrastano la facciata (in realtà copie, gli originali, per proteggerli dagli agenti atmosferici, sono conservati al Museo di San Marco) e appartenuti a una quadriga in trionfo collocata all’entrata dell’ippodromo di Costantinopoli. Essi, così come molti altri tesori di Piazza San Marco, furono portati a Venezia come bottino di guerra dalle Crociate condotte ai danni dell’Impero bizantino.
Proseguendo la circumnavigazione della facciata, si entra quindi nella Basilica dalla porta a Nord, passando per l’atrio che conduce all’imponente navata centrale che ci accoglie completamente buia. E’ qui che accade la vera magia perché, pian piano, cogliendoci di sorpresa, le luci, partendo dall’altare maggiore, si accendono ad una ad una con il ritmo di una sceneggiatura teatrale, rivelando oltre 8000 metri quadrati di mosaici dorati che avvolgono lo spettatore in un bagliore aureo che toglie letteralmente il fiato.
La luce ci svela tutti gli altri tesori della Basilica, delle 4 colonne in alabastro poste al centro del luogo più sacro della basilica, il ciborio che racchiude il sarcofago marmoreo con il corpo di San Marco, sino alla celebre Pala d’Oro, situata dietro l’altare, realizzata nel 978 da orafi greci. Il meraviglioso manufatto è parte di quel che rimane del leggendario Tesoro di San Marco composto oggi da 283 pezzi in oro, argento e materiali preziosi, scampati miracolosamente a saccheggi e vendite, che vale la pena di ammirare uno ad uno.
La visita termina con la discesa nella Cripta, il cuore della Basilica oggi luogo di sepoltura dei Patriarchi di Venezia, ove si celano davvero tante altre storie da raccontare, ma le quasi due ore di visita son purtroppo già volate.
Se Venezia è “il capolavoro più grande che l’uomo abbia mai prodotto” (citando Iosif Brodskij), la Basilica di San Marco ne è sicuramente il suo più grande tesoro!