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L’Abbazia di Praglia e il segreto di Dom Pérignon

di Giovanni Vecchiato
L’Abbazia di Praglia e il segreto di Dom Pérignon — Veneto Secrets

L’Abbazia di Praglia, ai piedi dei Colli Euganei, è stata fondata nel XII secolo e ha raggiunto l’aspetto attuale nel ‘400 con il completamento della costruzione dei quattro chiostri.
Circondata da 13 ettari di vigneto, ha la particolarità di essere l’unica abbazia al mondo dove i monaci benedettini continuano a produrre il “metodo classico” seguendo la tradizione di Dom Pérignon, monaco benedettino che nel ‘600 inventò la tecnica di spumantizzare naturalmente il vino.

A guidare la visita è Padre Ignazio, responsabile della produzione dei vini, che conduce i visitatori al luogo più suggestivo del maestoso complesso: la cantina ricavata svuotando la cisterna d’acqua sotto il chiostro pensile al centro dell’Abbazia. Le alte volte sono contornate da tubature trasparenti dove, durante le giornate di pioggia, si vede defluire l’acqua che in antichità veniva raccolta nella cisterna. Li vicino, un’altra stanza voltata è il luogo dove le bottiglie di spumante vengono lasciate a fermentare per poi essere sboccate ed imbottigliate.

L’Abbazia di Praglia e il segreto di Dom Pérignon — Veneto Secrets

Tutto avviene in modo artigianale utilizzando pochissima tecnologia. Gli ingredienti più importanti, secondo il motto “ora et labora”, sono la pazienza e la disciplina. I monaci seguono tutte le fasi, dalla raccolta dell’uva all’etichettatura, coadiuvati da affidabile ed esperto personale laico.

Nella lista dei vini meraviglia subito l’Emeritus, un extra brut ricavato vinificando in bianco uva di Raboso. Un vino dall’aroma complesso e una bollicina cremosa, unico nel suo genere. Più fedeli alla tradizione, ma assolutamente originali nella miscela di uve, sono il Domnus Abbas Extra Brut e l’Extra Brut, entrambi ottenuti con uve di Chardonnay, Raboso e Garganega. A questi si accompagna anche la produzione di rossi, bianchi ed un passito ricavato da uve di Raboso lasciate a maturare al sole sotto il porticato dell’abbazia.
Prima di terminare la visita, non mancate di visitare la biblioteca monumentale. Una grande stanza con vetrate studiate per illuminare nel migliore dei modi l’ambiente. Il soffitto a cassettoni con preziosi affreschi sovrasta librerie del ‘600 che raccolgono migliaia di volumi antichi. Al centro, un enorme Libro dei Canti si erge su un antico marchingegno utilizzato nei secoli addietro per sfogliare le pagine automaticamente.

L’Abbazia di Praglia è un luogo incantato dove natura e cultura si sposano generando prodotti dai sapori unici. Grazie al sapiente lavoro dei monaci, infatti, le tradizioni più antiche hanno potuto coniugarsi con i gusti moderni, donandoci la magica sensazione di aver visitato e assaporato un’altra epoca.

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Abbazia di Praglia

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