L’apertura di Corte Villa Rossi nel 2021 corona un sogno partito da lontano. Pietro è, infatti, ancora un ragazzo quando il padre acquista un’antica dimora, ex fornace laterizia, costruita nell’800 dal signor Carlo Rossi, a cui deve il nome, ma ha già le idee chiare: diventare uno chef e aprire tra quelle mura il suo ristorante.

Ci sono voluti oltre dieci anni anni perché la famiglia Famengo finisse la ristrutturazione e Pietro, dopo aver iniziato nella cucina di nonna e zie, completasse il suo apprendistato in alcune tra le più importanti brigate stellate del Veneto, dal Met dell’Hotel Metropole con Corrado Fasolato, all’Antica Osteria da Cera, dal Quadri della famiglia Alajmo a Damini Macelleria & Affini.

Il segreto delle mie ricette è conoscere la materia prima, amo capire cosa accade all’interno degli alimenti e plasmarli fino ad ottenere il massimo del sapore.

(Pietro Famengo, chef)

Con queste premesse, è chiaro come nel suo ristorante oggi nulla sia lasciato al caso: dal menù, un mix bilanciato di ricette della tradizione e highlight internazionali, alla raffinata mise en place con candele e decori floreali curati con gran gusto da mamma Monica sino ai perfetti e romantici punti luce.

Le sale principali del ristorante occupano le antiche stalle della barchessa di cui conservano ancora i dettagli originali ottocenteschi, come le porte in legno, i pavimenti, il portatabarri e la scala che conduce all’ex granaio travato, perfetto per tavolate ed eventi. Anche gli arredi sono stati recuperati dall’antica dimora e integrati rigorosamente con sedute e tavoli trovati in caseggiati vicini e appartenenti alla stessa epoca.

Nella grande cucina a vista, chef Pietro, moderno alchimista, reinterpreta ad arte gli antichi sapori della sua terra, giocando con la storia e le tecniche di alta cucina per dare vita a ricette ricche di gusto che seguono le stagioni. Come il Bisato sull’Ara, una raffinata anguilla alla griglia, ispirata a quella che un tempo veniva cucinata la sera nelle fornaci di Murano per ottimizzarne il fuoco, o l’Oca in Onto, omaggio alla tradizione delle carni da cortile e allo spirito medievale della vicina Rocca di Noale.

Non mancano anche le ricette internazionali più popolari e golose che Pietro ama “far sue” con piccoli tocchi creativi, come la Cacio e Pepe al Camino, con guanciale e pecorino affumicati, o la carne Wagyu alla griglia, sino al BAO al vapore con granchio morbido e salsa tikka masala.

Una doppia anima, attenta al territorio quanto cosmopolita, che si riflette anche nella scelta dei fornitori, come i tagli di Limousine della macelleria Damini o le carni dei Paesi Baschi come Gutrei e la Txogitxu di Imanol, dai mercati ittici di Venezia e Chioggia al tonno rosso pescato con tecnica Ikejime, ideata dai pescatori giapponesi per mantenere inalterata la qualità della carne, sino alle primizie di stagione, come gli asparagi di Bassano, il radicchio rosso di Treviso e le castraure di Sant’Erasmo.

Tutta italiana anche la carta dei vini con le migliori annate delle varie eccellenze locali proposte in sala da Vittorio, fratello di Pietro, con l’aiuto di papà Renzo che, dopo aver supervisionato tutto il restauro del locale, oggi se ne gode i frutti, dilettandosi in sala in veste di oste d’eccezione.

Aperto tutte le sere, il weekend anche a pranzo, Corte Villa Rossi è più che un ristorante. Rifugio avvolgente, coccola romantica, tappa gourmet, ma soprattutto la casa di una straordinaria famiglia che sa come tenere unita tradizione e innovazione coccolando i suoi ospiti con grande passione e dedizione.

Il segreto

La cura del dettaglio nella creazione del locale è arrivata a tal punto che Pietro e suo padre Renzo hanno testato la sabbia di vari fiumi della zona prima di trovare la giusta tonalità per l’intonaco (che si fa, appunto, con la sabbia fine) che doveva essere uguale a quella originale.

Info utili

Corte Villa Rossi
Via Asiago 1
30033 Noale, Venezia
Tel. +39 041 7795824

Antipasti: 12 — 18 euro
Primi: 12 — 16 euro
Secondi: da 22 euro
Dessert: 7 euro